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  • Content Creation: il corso di formazione in 3 step!
    Di Nicole Moretti
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    Pubblicato il 10 Ottobre 2023
    Nella realtà di oggi, in cui l'attenzione dell'utente è diventata una risorsa preziosa, perché spesso soggetta a una moltitudine di sollecitazioni, saper creare contenuti destinati al mondo del web è una delle competenze più richieste e potenti. Che tu debba pubblicizzare un prodotto, un servizio o un evento, padroneggiare l'arte della produzione di contenuti efficaci e in grado di suscitare interesse può fare la differenza nel raggiungere il tuo pubblico e i tuoi obiettivi online. Sistema3 ha quindi ben pensato a Content Creation, un corso articolato in 3 incontri formativi, progettato per trasmettere le competenze fondamentali e condividere utili insegnamenti sulla creazione efficace di contenuti fotografici, videografici e testuali. Andrea Pietrella, Alessandro Valenti e Laura Paniccià, docenti del corso e professionisti del settore della comunicazione, ti mostreranno quanto sia facile creare contenuti di successo. Il tutto sfruttando gli strumenti che già hai a portata di mano, combinandoli con poche regole pratiche di progettazione. Se desideri migliorare le tue competenze nella produzione di contenuti, mettere in risalto i tuoi prodotti evidenziandone le peculiarità, sfruttare le opportunità offerte dalle piattaforme web per attrarre nuovi clienti o semplicemente avere una guida chiara su come gestire con cura la presenza online, dall’ideazione alla realizzazione, Content Creation è il corso adatto a soddisfare queste tue esigenze. Vuoi saperne di più? Visita il link e scopri tutti i dettagli del corso! https://sistema3.it/corso-di-formazione-content-creation
  • Rivoluzione digitale e privacy: quali diritti per i lavoratori?
    Di Daniela Zepponi
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    Pubblicato il 14 Maggio 2022
      L’innovazione tecnologica, di cui le aziende sono protagoniste in questi anni, porta con sé anche un’evoluzione degli strumenti di controllo a disposizione del datore di lavoro per verificare non solo l’efficienza dei dipendenti, ma anche qualsiasi informazione ad essi collegata, che sia veicolata per mezzi digitali. C’è ovviamente un limite a quanto il capo possa controllare o sapere del proprio dipendente, infatti nell'articolo 41 dello Statuto dei lavoratori è riconosciuta la libertà di iniziativa economica, purché questa venga esercitata nel rispetto della libertà e della dignità umana. L’intento della norma è chiaro: i limiti al suddetto potere di controllo devono andare di pari passo con altri diritti meritevoli di tutela, quale ad esempio il diritto del lavoratore alla propria riservatezza. È necessario trovare (lo si cerca di fare da diversi anni) un bilanciamento tra il diritto del datore di lavoro e quello del lavoratore. Oggi l’automazione che è infatti entrata a far parte delle vite di tutti, diventando non solo un fenomeno legato alla sfera umana ma soprattutto al luogo di lavoro, ha modificato anche lo Statuto dei lavoratori e ne ha sovvertito le logiche anche sotto il profilo del trattamento dei dati sensibili del lavoratore e della sua sfera riservata, introducendo la possibilità, per l’imprenditore, di utilizzare, a certe condizioni, apparecchi che consentono di controllare la prestazione lavorativa. In pratica, i controlli a distanza, ammessi a seguito delle modifiche disposte con l’art. 23 cit., pur non consentendo un controllo (anche indiretto) indiscriminato sull’attività dei dipendenti, ha di gran lunga ristretto il perimetro della riservatezza del lavoratore che, ante riforma, godeva di tutela in senso assoluto. Al contempo, però, tale drastica riduzione appare essere oggi un “male necessario” sempre più in crescita. Nell’attesa occorre però essere consapevoli che l’utilizzo degli strumenti tecnologici assume centrale importanza non solo perché questo ha riflessi notevoli sull’organizzazione delle imprese, ma, soprattutto, perché incide fortemente sulla sfera personale e più intima del lavoratore.
  • MyMarca: innovativi...con gusto!
    Di Daniela Zepponi
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    Pubblicato il 09 Maggio 2022
      Unico, ricco di esperienze e prodotti tipici, con una user experience assolutamente top: oggi vi parliamo di MyMarca, uno dei primi e-commerce d’Italia e forse il più conosciuto della nostra regione. MyMarca nasce nel 2007 con l’obbiettivo di far conoscere la marchigianità nel resto del mondo affiancando alle tradizioni culinarie la spinta della comunicazione digitale. All’e-commerce fa seguito poi la sede fisica che non solo luogo per fare la spesa e scoprire gustose chicche gastronomiche ma anche per organizzare eventi di differenti tipologie. A Sistema 3 i proprietari di MyMarca hanno chiesto nel tempo di risolvere una sfida complessa: avere tutto in uno. E per tutto si intende l’e-commerce dalla user experience impeccabile per i clienti alla scoperta di prodotti di qualità o esperienze da non perdere, collegato con un magazzino che deve essere sempre aggiornato e un programma che permetta anche la prenotazione diretta degli eventi. Oltre a tutto ciò fatturazione, contatti, spedizioni: insomma ogni aspetto dell’attività di MyMarca doveva trovare uno spazio ed essere organizzato al meglio. La soluzione ideata da Sistema 3 è stata creare, grazie alla Piattaforma proprietaria Logico-Cloud, una risposta modulare a tutte le esigenze. A partire dall’integrazione del sito con E-bay e con il magazzino fisico ma non solo: è stato ad esempio progettato un configuratore in grado di grado di completare un cesto con i  deliziosi prodotti scelti dell’acquirente ma selezionati in base agli speciali suggerimenti di MyMarca. Siamo riusciti, grazie ad una nuova veste concettuale, all’integrazione di tanti servizi diversi, ma soprattutto all’ascolto delle loro esigenze, a diventare un importante sostegno all’attività di MyMarca. Un perfetto esempio di come la rivoluzione digitale possa andare a braccetto anche con tradizioni che vengono da lontano: ci piace essere innovativi, ma con “gusto”!
  • Digital soft skills: di quali non possiamo fare a meno
    Di Daniela Zepponi
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    Pubblicato il 27 Aprile 2022
      Nel corso di questi anni siamo passati da un’economia che potevamo definire industriale alla cosiddetta società dell’informazione: le hard skills, le competenze tecniche che un tempo erano sufficienti adesso non lo sono più. Per questo parliamo di digital soft skills, le competenze trasversali che sono necessaria sia per trovare lavoro che per svolgerlo al meglio. Ma quali sono nello specifico?  Le digital soft skills di base sono necessarie per mantenere una competitività professionale e aziendale: ad esempio il digital Mindset è la capacità di essere aperti al cambiamento perché quando parliamo di trasformazione digitale facciamo innanzitutto riferimento ad un’evoluzione culturale e sociale. I ritmi di cambiamento del mondo digitale sono frenetici, non c’è più tempo per consolidare paradigmi come si faceva in precedenza Lo sviluppo di un digital mindset permette di affrontare il cambiamento con un approccio proattivo. Altra digital soft skills di base che va posseduta è la digital leteracy, ovvero la capacità di usare tecnologie dell’informazione per raccoglierem valutare e utilizzare appunto le informazioni. Parliamo di saper navigare e cercare i contenuti, valutarli e gestirli: parola d’ordine è pensiero critico. È poi fondamentale essere in grado di proteggere la propria vita online: e parliamo di digital privacy. Bisogna imparare a proteggere i dati confidenziali in base agli strumenti e ai contesti che abbiamo a disposizione. In questo modo la vita online potrà essere affrontata con più serenità.  Infine, altro concetto importante è quello che porta con sé il Knowledge Networking, ovvero la condivisione del sapere, che una delle basi di Internet e della Digital Transformartion. Al centro della condivisione c'è il cloud, che oltre ad essere un’importante servizio digitale, rappresenta anche un’opportunità per condividere in maniera più semplice e diretta informazioni e materiali, ossia un sistema di conoscenze.  Quindi con Knowledge Networking, identifichiamo la capacità di identificare, organizzare e condividere il nostro patrimonio di informazioni all’interno delle reti e delle comunità. Quelle che abbiamo citato sono tutte capacità frutto di esperienza, cultura e desiderio di crescita non solo professionale: e voi siete d'accordo col fatto che non possiamo rimanere prigionieri solo delle hard skills per partecipare davvero alla rivoluzione digitale in atto?
  • Transizione digitale e transizione ecologica: come farle convivere?
    Di Daniela Zepponi
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    Pubblicato il 22 Aprile 2022
      Il 22 Aprile è la Giornata mondiale della Terra, una ricorrenza nata per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra, come movimento universitario, che nel tempo è diventata un avvenimento educativo ed informativo, uno spunto di riflessione globale su quello che l’uomo sta facendo al Pianeta. Abbiamo più volte riflettuto sul tema della transizione digitale e non possiamo che ammettere quanto stretto sia il legame con la transizione ecologica: sostenibilità e digitale sono infatti due temi che presenziano non solo le agende delle Istituzioni, ma anche le riflessioni e le azioni delle aziende. La rivoluzione digitale, è indubbio, può dare un forte contributo nella direzione giusta alla trasformazione sostenibile di settori come industria, mobilità e diventare un forte abilitatore dell’economia circolare. Ma il digitale ha anche un forte impatto sull’ambiente in fase di produzione e quindi deve avere una strategia di sostenibilità che riguarda non solo le aziende produttrici di prodotti e servizi del settore ma anche chi lo utilizza. Occorre creare consapevolezza e maturità che la crescita esponenziale del suo utilizzo sta diventando un fattore di impatto negativo sulla sostenibilità dell’economia globale. Detto ciò, dobbiamo guardare avanti e capire che similmente alla rivoluzione digitale, la rivoluzione della sostenibilità può cambiare ogni cosa e costituire la maggiore trasformazione socioeconomica dei prossimi anni. Come per il digitale, il grado di cambiamento e il suo impatto radicale sarà diverso per ogni settore. Così come per il digitale, la sostenibilità può spostare quote di ricavi ma anche di profitto tra settori e/o aprire nuovi settori alla luce anche della velocità di crescita dei cambiamenti di consumo verso prodotti e servizi che riducono l’impatto ambientale. Occorre quindi un vero cambio di paradigma nelle attitudini: lo stesso che serve per capire quanto imprescindibile anche rivoluzione le proprie prospettive digitali.
  • Giallobus: matrimonio perfetto tra arte e digitale
    Di Daniela Zepponi
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    Pubblicato il 15 Aprile 2022
    Un laboratorio artigianale che ha saputo rafforzare la sua presenza sul mercato grazie alla rivoluzione digitale: questo è Giallobus, e-commerce di oggetti per l’interior design che sono il risultato dell’ottimo lavoro di mastri artigiani e dell’utilizzo di tecnologie all’avanguardia. Gli oggetti realizzati con stampe di ogni tipo sono belli e di qualità: ci sono stampe su tela di quadri famosi, tele personalizzate con le foto di famiglia, quadri multi pannello art board, la scultura dello skyline della vostra città o del vostro monumento preferito oppure la mappa del mondo. Ma come portare ovunque queste bellissime opere? Dall’incontro con Sistema 3 si evidenzia la necessità di avere un e-commerce strutturalmente avanzato che riuscisse da un lato a dialogare con Amazon e dall’altro permettesse di gestire ogni singolo attimo del processo che inizia con l’arrivo dell’ordine, procede con la realizzazione del prodotto e termina con una spedizione effettuata nella massima sicurezza per l’oggetto fatto. Il sito che viene realizzato unisce un design immediatamente riconoscibile, in cui il ton of voice dello stile Giallobus esplode in tutta la sua colorata bellezza, alla possibilità per il cliente di riuscire a selezionare un prodotto che può scegliere nei minimi particolari. Il configuratore infatti permette di effettuare una scelta a partire dallo stile preferito, ma anche dall’opera, dall’autore o dall’oggetto. Si sceglie quindi il tipo di prodotto (quadro singolo piuttosto che orologio) il materiale in cui lo si preferisce (dal vetro, dal legno alla tela), i colori di riferimento e le dimensioni. Il risultato è una personalizzazione estrema che viene realizzata su misura per il cliente in tempi rapidi e spedita direttamente a casa. Alla base di tutto questo c’è Logico Cloud, il gestionale realizzato da Sistema 3 che in un unico ambiente permette all’impresa di organizzare e gestire la produzione dei prodotti chiesti dai clienti, di tenere il magazzino sempre aggiornato, di monitorare l’e-commerce con tutti gli ordini in entrata e le relative fatture. Infine, come già accennato, la piattaforma dialoga in maniera efficace con Amazon, ottimizzando la presenza online.