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Una start-up impegnata in attività promozionali generalmente si affida ad esperti SEO per gestire un sito web e/o un blog e a dei social media manager per curare tutto ciò che concerne la propria presenza sui social network. Eppure c’è uno strumento che può essere molto interessante e che non viene ancora ben sfruttato: si tratta dei podcast.
In pratica, si tratta di trasmissioni audio per fornire dei contenuti tramite la voce. Di fatto, la tecnologia è simile a quella che si usa in radio ma mentre quest’ultima viene utilizzata spesso per trasmettere musica e tenere compagnia, un podcast può essere utile esattamente quanto un articolo postato su un blog.
Supponiamo che un’azienda debba attirare dei potenziali clienti su un sito web di informazione. Molte persone hanno poco tempo di leggere intere pagine su Internet o semplicemente non riescono a concentrarsi in letture troppo lunghe. Ebbene, con un podcast l’azienda potrebbe rendere accessibile un determinato contenuto anche a queste persone.
Fondamentalmente non serve molto: oltre ad un microfono di buona qualità, servono dei software che possano occuparsi sia della registrazione dell’audio ma soprattutto dell’editing. In realtà sembra una cosa complessa, ma ci sono delle app dedicate sul Play Store come Anchor che semplificano il lavoro.
Una volta che il podcast è pronto bisognerà condividerlo sulle piattaforme dedicate. Qui la scelta spetta all’azienda perché ci sono varie soluzioni, ma il canale migliore generalmente è Spreaker, il servizio più famoso dedicato ai podcast. Questo vi permetterà non solo di creare un contenuto ma anche di condividerlo su altre piattaforme come iTunes o Spotify. Inoltre oltre al vantaggio garantito dai podcast per attirare clienti, con Spreaker è possibile anche monetizzare i contenuti in modo da ripagare i costi legati alla produzione dei contenuti.