Marketing su tik tok: quale target di riferimento
Marketing su tik tok: quale target di riferimento
Daniela Zepponi
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Pubblicato il 05 Novembre 2019

 

Tik tok è un’app dedicata ai giovanissimi, dove i ragazzini fanno video divertenti su tracce audio. Molte aziende tendono ad ignorarla, poiché credono erroneamente che su tale social è possibile trovare solo video di ragazzini. In realtà le stime sono impressionanti: tik tok conta mezzo miliardo utenti attivi, specialmente nella fascia 16-24 ma sta iniziando a spopolare anche tra gli user nella fascia 25-30. Gli utenti trascorrono quasi un’ora sul sito al giorno.

 

Proprio per questo, molti stanno iniziando a “fiutare” l’opportunità di fare business con tik tok. Una delle caratteristiche dell’app, è che l’algoritmo spinge molto sulla scoperta di contenuti e content creator nuovi. I social “classici”, al contrario, tendono a suggerire all’utente le persone vicine.

 

Come funziona l’advertising su tik tok?

 

L’influencer marketing già sta iniziando a prender piede su tik tok, e non di rado si notano contenuti sponsorizzati. Le differenze tra tik tok e instagram però sono sostanziali. Su instagram è l’azienda a scegliere con chi collaborare, e le modalità per farlo. Il brand può decidere se puntare su contenuti più “friendly” o puntare su scatti e descrizioni di qualità.

 

Per fare advertising su tik tok, invece, occorre avere un referente sull’app, essere un brand famoso e lanciato sul mercato. Inoltre bisogna avere un budget determinato, ed i contenuti sono legati a challenge “dal basso” (delle sfide tra utenti che possono realizzare video a tema oppure #hashtag da lanciare tra gli users).

 

Ciò che non tutti sanno, è che vengono pagati anche direttamente i creatori di contenuti più in voga: i fans possono inviare “rewards”, acquistando sull’app delle monete virtuali, che i creatori di contenuti possono tramutare in diamanti e poi cambiare in soldi veri e propri. La piattaforma trattiene il 50% delle monetine ricevute dai content creator reinvestendole nell’app. Infatti, questo metodo delle ricompense dovrebbe essere una sorta di rimborso spese, in quanto per un video molto breve occorrono spesso diverse ore di prove e montaggio, nonché attrezzature professionali.