Commercianti e fatturazione elettronica
Commercianti e fatturazione elettronica
Daniela Zepponi
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Pubblicato il 13 Marzo 2019

Ormai la fattura elettronica è obbligatoria dal 1 gennaio 2019: e questo ha messo in crisi molti micro imprenditori, a causa soprattutto dell’assenza di formazione relativa a questa tematica. Piano piano le cose si stanno normalizzando, ma ci sono ancora alcuni punti da chiarire.

La cosa più importante (e che ormai in tanti hanno scoperto) è che se il commerciante rientra nelle categorie sottoposte all’obbligo di fatturazione elettronica, deve dotarsi di un sistema informatico adatto alla predisposizione e trasmissione. Uno dei problemi riscontrati dai commercianti nel caso della fatturazione attiva è quello di ritardi nell’acquisizione delle ricevute del corretto invio tramite SDI. Una problematica trasversale a tutte le categorie di commercianti, così come i tanti dubbi provocati dall’utilizzo del codice univoco o del codice fiscale che come viene segnalato dagli addetti ai lavori, può risultare arduo da reperire quando ci si trova di fronte un cliente.

Nel caso più dubbio, quello del privato, per identificare il soggetto passivo che deve ricevere la fattura elettronica deve essere indicato il codice fiscale e la fattura può essere inoltrata tramite PEC, ma può presentarsi il caso che il privato non sia dotato di PEC. In tal caso la fattura sarà consegnata cartacea, a meno che non ci sia espresso rifiuto del consumatore, e comunque sarà automaticamente messa a disposizione nel suo spazio personale sul sito dell’Agenzia delle entrate. E se il codice fiscale è sbagliato e non può più essere rintracciato il consumatore?  Allora bisogna mettere in conservazione la fattura elettronica anche se scartata, procedendo poi a liquidare l’IVA e le imposte come se fosse stata regolarmente emessa.

I problemi nella ricezione delle fatture di acquisto

La categoria ha riscontrato anche problemi nella ricezione delle fatture di acquisto: tanti hanno chiesto se si può fare tramite codice univoco da fornire al soggetto da cui ci si rifornisce. Uno strumento di cui si può dotare è il QR Code all’Agenzia delle entrate, che può dare al fornitore tutti i dati necessari per ricevere correttamente la fattura.

Il QR Code è una soluzione, ma si suggerisce di gestire le ricezioni delle fatture con il codice destinatario. Il QR Code è utile, ma va tenuto presente che attualmente il dato di riferimento del domicilio per i professionisti (persone fisiche) erroneamente riporta la residenza anagrafica e non il domicilio fiscale. L’Agenzia delle entrate ha già annunciato che sarà modificato per (probabilmente) valorizzare tutte e due le informazioni.