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  • Whatsapp business: come si usa
    Di Daniela Zepponi
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    Pubblicato il 08 Agosto 2019
    WhatsApp è un software di messaggistica istantanea che ha rivoluzionato la modalità di comunicazione tra gli utenti.  Con circa 1,5 milioni di utenti attivi al mese e 60 miliardi di messaggi scambiati al giorno, WhatsApp da almeno un anno ha rilasciato anche la versione Business, la quale non poteva più mancare.   Com’è la versione Business di WhatsApp   Con WhatsApp Business, le aziende hanno la possibilità di interagire direttamente ed in maniera istantanea con le aziende. Il cliente da parte sua risponde con la versione standard. Entrambe le versioni si mantengono gratis e l’azienda ha la possibilità di creare un profilo specifico, che possa fornire ai clienti informazioni aggiuntive di contatto, come il telefono, la mail, l’indirizzo web dell’attività. WhatsApp Business inoltre fornisce l’azienda di statiche sulla messaggistica inviata, ricevuta e letta, in questo modo si ha l’opportunità di studiare nuove strategie di marketing e di comunicazione, in base ai risultati monitorati.     Quali sono i vantaggi Innanzitutto si tratta di una applicazione gratuita. Inoltre occorre avere un account e verificarlo, questo offre la possibilità di interagire con un utente certificato, cosa che i potenziali clienti preferiscono. Si è anche studiato quanto gli utenti preferiscano un tipo di comunicazione diretta privata, piuttosto che pubblica e questo fidelizza e offre fiducia al brand che si relaziona in tale modalità. L’idea che ne deriva, agli occhi dei clienti, è che si tratti di un’azienda che offra maggiore affidabilità e genuinità, in quanto all’interno dei suoi messaggi non sono presenti neanche inserzioni pubblicitarie. E’ possibile poi impostare una sorta di reception virtuale, con messaggi di benvenuto e comunicazioni varie da inviare anche in automatico. Il numero dei clienti che fa uso della versione standard è talmente elevato che si tratta comunque di un punto di forza indiscutibile.  
  • Face-App e le altre: se qualcosa è gratis, il prezzo siamo noi
    Di Daniela Zepponi
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    Pubblicato il 02 Agosto 2019
    Negli ultimi giorni è sufficiente fare un giro in qualsiasi social network esistente per imbattersi in foto di individui invecchiati o ringiovaniti, ma soprattutto invecchiati: a chi si sta chiedendo cosa ci sia alla base di questo fenomeno, basti sapere che nessuna macchina del tempo è stata inventata, ma una semplice applicazione sì, disponibile gratuitamente per iOS e Android: il suo nome è FaceApp.  Cos’è e come funziona FaceApp?  L’app in questione non è di nuovissima uscita ma è comunque relativamente recente: è stata lanciata a gennaio del 2017 e, servendosi di un’intelligenza artificiale, consente di elaborare e applicare effetti particolari alle foto che si decide di modificare, precisamente ai volti: non solo è in grado di restituire un’immagine spaventosamente realistica di come presumibilmente invecchieremo (l’effetto che più sta spopolando nell’ultimo periodo), ma permette anche di cambiare espressione, sesso, taglio e colore dei capelli. FaceApp può essere scaricata gratuitamente, anche se quasi tutti gli effetti proposti sono a pagamento tranne quello dell’età (è possibile anche ringiovanire i volti) e pochissimi altri. Per poterli utilizzare tutti è dunque necessario sottoscrivere un abbonamento di 3,99 euro mensili oppure 19,99 annuali. Chi ha intenzione di usarla per sempre, deve invece pagare 43,99 euro. Tuttavia, se si intende semplicemente soddisfare la curiosità di vedere come potrebbe essere il proprio volto tra trent’anni, nessun costo è previsto.  FaceApp: i dubbi sulla privacy  Molto divertente, certo, ma anche FaceApp e altre applicazioni simili, come tutte le cose, ha i suoi lati negativi. L’allarme riguarda la privacy e l’utilizzo che l’app, gestita da una società russa, farebbe delle foto inserite e dei nostri dati. Dove andranno a finire? La policy sul trattamento dei dati (da molti accettata senza neanche averla letta) non sembra in linea con la GDPR europea. Si sa, quando ci si muove in rete con i propri dispositivi si lascia sempre una traccia. E tutto ciò porta a una naturale riflessione: se qualcosa è gratis, il prezzo siamo noi.   
  • Marketing: sfrutta i podcast per trovare nuovi clienti
    Di Daniela Zepponi
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    Pubblicato il 17 Luglio 2019
       Una start-up impegnata in attività promozionali generalmente si affida ad esperti SEO per gestire un sito web e/o un blog e a dei social media manager per curare tutto ciò che concerne la propria presenza sui social network. Eppure c’è uno strumento che può essere molto interessante e che non viene ancora ben sfruttato: si tratta dei podcast.   Cosa sono i podcast?   In pratica, si tratta di trasmissioni audio per fornire dei contenuti tramite la voce. Di fatto, la tecnologia è simile a quella che si usa in radio ma mentre quest’ultima viene utilizzata spesso per trasmettere musica e tenere compagnia, un podcast può essere utile esattamente quanto un articolo postato su un blog.    Supponiamo che un’azienda debba attirare dei potenziali clienti su un sito web di informazione. Molte persone hanno poco tempo di leggere intere pagine su Internet o semplicemente non riescono a concentrarsi in letture troppo lunghe. Ebbene, con un podcast l’azienda potrebbe rendere accessibile un determinato contenuto anche a queste persone.   Come si fa a trasmettere un podcast?   Fondamentalmente non serve molto: oltre ad un microfono di buona qualità, servono dei software che possano occuparsi sia della registrazione dell’audio ma soprattutto dell’editing. In realtà sembra una cosa complessa, ma ci sono delle app dedicate sul Play Store come Anchor che semplificano il lavoro.    Una volta che il podcast è pronto bisognerà condividerlo sulle piattaforme dedicate. Qui la scelta spetta all’azienda perché ci sono varie soluzioni, ma il canale migliore generalmente è Spreaker, il servizio più famoso dedicato ai podcast. Questo vi permetterà non solo di creare un contenuto ma anche di condividerlo su altre piattaforme come iTunes o Spotify. Inoltre oltre al vantaggio garantito dai podcast per attirare clienti, con Spreaker è possibile anche monetizzare i contenuti in modo da ripagare i costi legati alla produzione dei contenuti.
  • Emozioni della Natura in mostra: “Gli abitanti del bosco”
    Di Daniela Zepponi
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    Pubblicato il 05 Luglio 2019
    Belforte del Chienti ospita una mostra bellissima: “Gli abitanti del bosco” realizzata dal team dell'Occhio nascoso dei Sibillini, quattro amici (tra cui il nostro Lorenzo Lambertucci) che hanno unito il loro amore per la natura e per la fotografica per offrire a tutti noi le immagini più straordinarie che i Sibillini possano offrire. La mostra, che sarà inaugurata il 6 luglio e resterà aperta fino al 21 luglio, fa parte del bell'evento "Appennino Foto Festival" di cui è sponsor anche Sistema 3. Appennino Foto Festival – Luce della Rinascita nasce da un’idea che, con tenacia e volontà, il gruppo Photonica3 ha deciso di trasformare in un evento unico! Per tre settimane, dal 5 al 21 luglio, i comuni di Belforte del Chienti, Camporotondo, Cessapalombo e San Ginesio, saranno lo scenario di una serie di eventi legati al mondo della fotografia, sul tema della natura e dell’Appennino: Workshop fotografici, conferenze, incontri letterari, tenuti da professionisti di rilievo internazionale, inoltre mostre, degustazioni di prodotti locali, laboratori ed esperienze da far vivere anche ai bambini. La Natura ci regala emozioni che a volte facciamo fatica a raccontare con le parole: il branco di lupi che attraversa il bosco in silenzio, l’elusivo e introvabile gatto selvatico ma anche la faina, la volpe, l’istrice nel loro habitat naturale. Durante l’evento intrattenimento per bambini con “Le Superteppe”: i bambini potranno creare delle fantastiche bottigliette arcobaleno con degli ingredienti assai insoliti! Ogni bimbo potrà portarsi a casa il colorato lavoretto, inoltre palloncini modellabili e zucchero filato per tutti! Cliccate sul link per scoprire il programma : https://www.appenninofotofestival.com/programma/  
  • Applicazioni Android: ecco le 9 indispensabili
    Di Daniela Zepponi
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    Pubblicato il 21 Giugno 2019
    Tutti gli smartphone Android hanno una serie di applicazioni preinstallate ma spesso alla prima configurazione del proprio telefono è necessario correre sul Play Store a scaricare alcune applicazioni che non possono proprio mancare. Eccone 9 che a nostro avviso sono indispensabili:   1) Nova Launcher  Quest’applicazione permette di cambiare il design della homescreen rendendo facilmente personalizzabile la schermata principale con widget e scorciatoie rapide. Ma offre molto di più: è possibile associare dei gesti come il double tap to wake off o eliminare le animazioni di sistema per rendere lo smartphone visibilmente più veloce   2) Gboard  Si tratta di un’evoluzione della tastiera Android ed offre la possibilità di ricercare anche emoji, gif animate oltre a poter prendere appunti ed avere un sistema di predizione del testo. C’è anche una modalità in incognito. Insomma, una tastiera avanzata che non può mancare.   3) Mx Player Pro  Si tratta di un’app a pagamento, ma è la più completa nel campo della riproduzione multimediale.   4) Google Foto  Alcuni produttori di smartphone hanno una propria applicazione dedicata alla galleria fotografica. Qualora questa mancasse, Google Foto è l’app giusta. Quest’app è una delle più complete ed offre anche la possibilità di fare un backup delle proprie foto.   5) Facebook Messenger Lite  Per gestire le chat su Facebook senza occupare troppa memoria   6) Brave Browser  Si tratta di un browser simile a Google Chrome ma con la funzione di blocco pubblicità.   7) Amazon Shopping  Per fare acquisti su Amazon in mobilità, quest’app non può mancare sui vostri smartphone   8) Asus Gestore File  Si tratta del file manager più completo tra quelli gratuiti proposti sul Play Store. Indispensabile per avere sotto controllo tutti i contenuti salvati nel telefono.   9) Google Pay Indispensabile per effettuare pagamenti via smartphone sfruttando la tecnologia NFC.  
  • Bonus docente di 500 euro: cos’è e come funziona?
    Di Daniela Zepponi
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    Pubblicato il 18 Giugno 2019
     Grazie alla legge 107/2015 è possibile usufruire di un contributo statale del valore di 500 euro per formazione e aggiornamento. Può beneficiare di questo contributo tutto il personale docente di ruolo a patto che operai all’interno della scuola statale, non importa quale sia l’ordine e/o il grado.  Il bonus docente (ufficialmente si tratta della “Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado”) è accessibile sul sito http://cartadeldocente.istruzione.it  Cosa si può fare con il bonus docente?  L’articolo 3 DPCM/2016 oltre a stabilire il valore dell’importo del bonus chiarifica anche i campi in cui può essere utilizzato:  l  Iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il MIUR l  Iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale l  Libri e testi, anche in formato digitale, pubblicazioni e riviste comunque utili all’aggiornamento professionale l  Hardware e software l  Titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche l  Titoli per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo l  Iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione   Come potete notare le aree di competenza sono diverse. Sicuramente un modo molto semplice per sfruttare questo bonus docenti è quello relativo alla voce “Hardware e Software” dato che permetterà ai docenti, salvo quelli che non sono di ruolo o operano in istituti privati di poter acquistare PC, tablet, lavagne elettroniche ecc. con uno sconto di 500 euro. Il bonus docenti di 500 euro è stato prorogato per tutto il 2019, ma il contributo relativo all’anno 2017/18 dovrà essere speso entro il 31 agosto 2019.