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  • Che differenza c’è tra copywriter e ux copywriter?
    Di Daniela Zepponi
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    Pubblicato il 09 Aprile 2019
    Il copywriter è, secondo la definizione tradizionale, colui che scrive per la pubblicità. Si tratta di un lavoro, che si può svolgere in autonomia o alle dipendenze, che consiste nello scrivere i testi degli annunci, delle inserzioni, di schede prodotto e nella cura di slogan efficaci, diretti a influenzare le vendite di un certo bene o servizio. Il linguaggio del copywriter deve essere persuasivo e convincente e i contenuti assolutamente ben scritti. Il requisito più importante, di ogni buon copywriter, è il saper scrivere bene, pregio che può decidere di declinare a favore di uno o più settori specifici. In effetti, il buon copy può lavorare praticamente ovunque, in quanto la richiesta di contenuti e la cura della comunicazione sono gli elementi comuni di ogni attività economica. Chi è il copywriter oggi L'ammodernamento dei mezzi di comunicazione e l'utilizzo di sempre più nuove tecnologie per la diffusione e la condivisione di contenuti, ha decisamente evoluto la figura del classico copywriter. Infatti, a seconda del suo ambito di lavoro, si è via via distinta la figura del web copywriter, che è specializzata nella scrittura di contenuti per il web. La figura ha assunto un'importanza preponderante se si pensa che tutte le attività economiche, che desiderano espandersi e conquistare nuovi mercati, lo fanno attraverso la rete e grazie alle strategie comunicative messe in atto dagli abili web copywriter. Ecco perché la figura di questo professionista, che arriva dal passato, è più di ogni altra proiettata verso il futuro, come mezzo ormai indispensabile. Inoltre, a seconda delle sue specializzazioni, si possono distinguere alcune varianti: il blogger, dedicato alla narrazione in prima persona su un portale di proprietà; SEO copywriter, attento all'uso delle keyword e dei tag per il migliore posizionamento nelle ricerche; il web writer, che si occupa invece dei testi per il web dando risalto alla quantità; e l'articolista, che invece si occupa di lavori, solitamente, più brevi ma più specialistici. Quali sono le differenze con l'ux copywriter La continua evoluzione nel campo dell'advertising ha posto l'accento sulle più articolate necessità di utenti e consumatori, sempre più esigenti. Da ciò muove l'opportunità di una nuova figura che non si limita a scrivere e descrivere, ma basa la propria attività sull'importanza della user experience. Quindi, la differenza con il copy classico è l'attività di progettazione dell'esperienza dell'utente. Il modo più facile per acquisire le competenze necessarie è divenire a loro volta utenti, fare gli scrittori e pensare come designer. L'ux copywriter tende, perciò, a utilizzare più strumenti e a dedicarsi a tutti gli aspetti di una comunicazione efficace e non al "solo" testo. Inoltre, utilizza maggiormente un linguaggio user-friendly, per aumentare la fiducia nei consumatori e ridurre la diffidenza iniziale e per fornire più personalità e spessore al brand.
  • Internet delle cose: ma di che parliamo?
    Di Daniela Zepponi
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    Pubblicato il 09 Aprile 2019
    L'internet delle cose o IoT (internet of things) fa riferimento all'estensione di internet al mondo degli oggetti e dei luoghi quotidiani. L'evoluzione della rete permette, infatti, di far interagire cose inanimate con l'ambiente esterno e di comunicare i dati su sé stesse al fine di elaborare dati e compiere determinate azioni. In questo modo, anche gli oggetti grazie ad internet acquisiscono e svolgono un ruolo attivo. Applicazioni pratiche di un mondo intelligente Il concetto si spiega meglio con degli esempi. Si pensi al vaso smart che invia i dati sulle piante, avvisando quando è il momento di innaffiare. Oppure la lavatrice che provvede alla sua manutenzione e il frigorifero che segnala quando sta per finire un alimento. Ma anche sensori per l'auto che comunicano con la "strada intelligente" per ridurre i flussi di traffico e l'inquinamento, oppure per localizzare gli animali e anche per monitorare la salute delle persone, come il pacemaker che controlla e invia dati biometrici. Praticamente tutto può essere connesso ad internet, prendendo il nome di smart objects, ovvero oggetti intelligenti. Lo scopo è una condivisione globale che produce un dialogo con molti partecipanti ed è parte attiva di vari settori, tra cui la domotica che rappresenta una tendenza in assoluta crescita. L'internet delle cose, però, va oltre e abbraccia tutti gli aspetti della robotica applicabili ad ogni settore, dalla sanità ai trasporti e molto di più. Pro e contro di una connessione globale Quella alla quale siamo assistendo sembra prendere la forma di una vera e propria rivoluzione tecnologica. Grazie a strumenti sempre più avanzati, infatti, l'internet delle cose è ormai costituito da un panorama vastissimo di protagonisti connessi in WI-FI alla rete, che elaborano e comunicano dati cambiando anche le abitudini e migliorando la vita di chi li utilizza. Se in passato l'intelligenza artificiale trovava spazio solo nel film di fantascienza, oggi è una realtà dinamica in costante perfezionamento. I vantaggi di una realtà sempre connessa riguardano l'ottimizzazione dei processi produttivi ed economici, il risparmio di risorse, la cura verso l'ambiente e il miglioramento della qualità della vita, in tutti i sensi. I contro, invece, toccano un aspetto molto delicato che ha a che fare con la privacy. Infatti, il rischio è quello di perdere il controllo di milioni di dati che vengono scambiati ogni momento attraverso la rete e che raccolgono informazioni su abitudini, consumi, salute e altri aspetti molto personali della vita. Inoltre, è reale il problema della sicurezza dei dispositivi, perché non si può dimenticare che in rete sono presenti soggetti le cui intenzioni non sono affatto rassicuranti, cioè gli hacker. Infine, è necessario al più presto un quadro normativo che identifichi con chiarezza le parti coinvolte e i diritti e doveri complessivi, visto che entro il 2020 si stima che saranno connessi alla rete circa 25 miliardi di oggetti in tutto il mondo. Benvenuti nel futuro!
  • Personal branding: abbi cura del profilo personale (se hai un’azienda)
    Di Daniela Zepponi
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    Pubblicato il 09 Aprile 2019
    Il personal branding è diventato, nell'odierna società, ciò di cui non si può più fare a meno se si vuole cercare di emergere dalla platea di concorrenti che affollano il mercato. In un presente ricco di modi per comunicare e condividere, le informazioni non solo circolano più rapidamente, ma è notevolmente aumentato anche il livello di conoscenza e di preparazione di ciascuno soggetto, su ogni argomento. Anche i meno esperti, infatti, hanno compreso la decisiva importanza di una buona immagine pubblica e di una reputazione opportuna e correlata a ciò che si vuole offrire, che riesca ad invogliare i consumatori verso un certo prodotto o servizio. Non è semplice marketing ma un'azione strategica che deve rappresentare, più che altro e più di altri, un nuovo e dinamico angolo visuale che riassuma l'essenza dell'azienda. Un brand, infatti, non è solo e semplicemente una marchio, ma rappresenta uno stile di vita, un modo di vedere le cose, una personalità invitante calata in un contesto attuale, in cui ci si può facilmente riconoscere e che deve, ovviamente, essere attraente. L'importanza della reputazione e dell'immagine pubblica  Ecco perché, se si ha un'impresa soprattutto, è necessario prestare costante attenzione e impegno alla cura dell'immagine pubblica, racchiusa tendenzialmente, nei dati disponibili sui social network e sul web, più in generale. Infatti, alla luce di un futuro che si intravede molto attento alla comunicazione e alla condivisione, il personal branding può essere la chiave del successo oppure il motivo di un fallimento. Dipende tutto da quanto si è bravi a veicolare la propria immagine, il più possibile autentica e non artefatta, che deve toccare le corde intime dei consumatori e far desiderare il prodotto o il servizio che volete offrire. Queste linee guida sono valide qualunque sia la natura dell'attività esercitata e tanto più importanti quanto più è diffusa la vostra presenta in rete. Il consumatore, infatti, è sempre più esigente e attento e il sistema delle recensioni e dei feed back lo dimostrano ogni giorno. La strategia giusta per il successo In una strategia vincente di personal branding, organizzazione e tempismo sono le basi per non vanificare gli sforzi che, anticipiamo, non saranno pochi. I tratti salienti devono, per forza, ricomprendere: il monitoraggio digitale; la stesura di contenuti che preferiscano la qualità alla quantità; la creazione di effettivo valore per il consumatore; lo studio serio e costante, perché l'improvvisazione viene intercettata subito rivelandosi fatale; e, infine, la presenza che deve essere garantita ma senza esagerare. Solo così i consumatori si vorranno riconoscere nel vostro brand e la vostra strategia sarà un successo quando l'immagine che intendete diffondere corrisponderà all'immagine che il pubblico avrà di voi. Ciò potrà garantirvi una vendita anticipata rispetto a quella materiale del prodotto e riscontrerete, inoltre, che la fiducia dei clienti e le vendite avranno, entrambe, il segno positivo.
  • Usare pinterest per vendere: come si fa?
    Di Daniela Zepponi
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    Pubblicato il 09 Aprile 2019
    Pinterest è un social network che permette la condivisione di contenuti multimediali, in particolare foto, che gli utenti possono organizzare in apposite bacheche virtuali. Se è vero che si desidera ciò che si vede, Pinterest è il mezzo ideale per promuovere i propri prodotti. Infatti, le categorie più utilizzate riguardano proprio i prodotti artigianali, nonché food, fashion e design. Esplorare Pinterest, equivale a scoprire meravigliose immagini attraverso le quali i potenziali clienti possono "assaporare" il prodotto o il servizio nei minimi dettagli e con la massima definizione. Perché Pinterest è importante per lo sviluppo del business Attraverso le immagini si evocano sensazioni ed emozioni e si può riuscire a creare un'attrattiva reale ed invitante. Questo è tanto più vero quanto si pensa che Pinterest ha superato i 150 milioni di utenti mensili, vantando un potenziale enorme che ben si adatta alla promozione della propria azienda. Pinterest è ben integrato con gli altri social network e i siti web ed è la scelta ideale per le aziende che già operano online e intendano affermarsi confermando la loro presenza sul web e raggiungendo, così, molti più clienti. Il primo passo da fare è quello di verificare se la natura dell'attività esercitata è compatibile con le modalità d'uso di Pinterest, perché non tutte le attività sono idonee a trarre vantaggio dall'uso dei social network. Se la risposta è sì allora si è pronti ad iniziare. Come costruire la propria strategia di vendita con Pinterest La predisposizione del piano editoriale riveste un'importanza strategica, perché riassume la mission aziendale. Dopo aver creato l'account, è necessario integrare e collegare il proprio sito web con le funzioni operative di Pinterest, che permettono di pubblicare, in modo semplice e veloce, i contenuti visivi ritenuti più idonei e nel rispetto del piano editoriale. Aggiungendo i pulsanti di condivisione, Pinterest sarà facilmente integrato anche con gli altri social network, aumentando la portata di diffusione dei contenuti. A questo punto non resta che creare contenuti che ispirino e coinvolgano a livello profondo gli utenti. Il processo di creazione deve rivolgersi ai potenziali clienti, precedentemente individuati, al fine di dare risposte alle loro domande, per risolvere i loro problemi e per mostrare ciò che desiderano, alimentando le loro ispirazioni. A questo proposito, si evidenziano gli strumenti utili per invitare gli utenti a seguire il profilo e l'attività dell'azienda e a partecipare alle bacheche di gruppo. In tutto questo processo creativo non bisogna, inoltre, trascurare il linguaggio SEO, che consente un miglior posizionamento sui motori di ricerca. Si ricorda, infine, che i contenuti posso riportare un vantaggio competitivo esclusivamente se sono originali e se producono effettiva utilità per gli utenti.
  • 7 funzioni avanzate di Google tutte da scoprire!
    Di Daniela Zepponi
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    Pubblicato il 13 Marzo 2019
      Quando pensate a Google lo immaginate solo come un utile (o meglio dire straordinario) motore di ricerca? Allora significa che non conoscete le sue infinite possibilità di esservi utile in tanti campi differenti. E invece vi presento 7 funzioni avanzate che una volta scoperte non potranno che far parte del vostro bagaglio di conoscenze digitali. 1.    Search console e SEO copywriting Google usa i testi per capire cosa volete comunicare: non è più tempo di testi che ripetono all’infinito le stesse key nella speranza che vengano poi indicizzate. Bisogna scrivere per le persone. Ci sono però dei campi nel lavoro di ottimizzazione delle pagine, che devono essere pensati intorno alle regole di Google come i tag title e le meta description, due stringhe di contenuto che vengono visualizzate nelle serp. E influenzano i click dei lettori. Il title è indispensabile per definire il ranking, ma anche per spingere il pubblico a cliccare e a preferire il tuo lavoro. Lo stesso vale per la description. 2.    Condivisione documenti di Google Drive Google Drive è la funzione che permette di condividere documenti di ogni genere: dal calendario editoriale alle immagini, tutto diventa più semplice se potete condividerlo con i vostri collaboratori! 3.    Alert di Google Analytics Sapete che potete chiedere a Google Analytics di mandarvi una email, ad esempio, se il blog ha un calo o un aumento di una determinata percentuale rispetto allo stesso giorno della settimana precedente? Ovviamente tutti dovreste conoscere al meglio anche le funzionalità di base, che sono indispensabili per controllare gli accessi al sito aziendale e le pagine di destinazione delle visite. 4.    Completamento automatico e keyword Google restituisce delle correlate per capire quali sono gli argomenti che ruotano intorno alla keyword a cui siete interessati. Potete usare sempre la ricerca di Google e usare il trattino basso come richiesta di consiglio a Google. Ad esempio, se scrivete “come_un articolo” il completamento della ricerca mi suggerisce tutte le alternative digitate dai potenziali lettori. 5.    Brand monitoring con Google Alert Google Alert vi invia delle email per riassumere tutte le pubblicazioni che hanno per oggetto la query che vi interessa. Ogni alert può essere settato per ottenere le massime prestazioni scegliendo magari solo news o video filtrati per area geografica. 6.    Ricerche interne con Google Analytics Avete un campo search nel vostro sito? Grazie a Google Analytics potete scoprire cosa vogliono le persone, e quindi ottimizzare i contenuti di conseguenza. 7.    Ottimizzare i link interni Tra le funzioni avanzate di Google molto interessante è quella che può essere sfruttata per migliorare i link interni. Dove inserire i link? Magari ci sono più pagine che potrebbero beneficiare del collegamento, quale scegliere? In linea di massima si preferisce quella più utile, secondo Google, rispetto a una determinata ricerca. E per scoprire qual è la preferenza del motore di ricerca basta usare un operatore. Se digitate site:https://www.vostrosito.it/ “parolachiave” sfruttate due operatori: il primo definisce la ricerca all’interno del sito, il secondo indica il termine che viserve. Cosa fa Google? Mette al primo posto il risultato pertinente. Quindi adesso sapete qual è la pagina da favorire. Insomma Google resta l’aiuto più importante per valorizzare e migliorare le prestazioni del vostro sito: non dimenticatelo mai!  
  • Commercianti e fatturazione elettronica
    Di Daniela Zepponi
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    Pubblicato il 13 Marzo 2019
    Ormai la fattura elettronica è obbligatoria dal 1 gennaio 2019: e questo ha messo in crisi molti micro imprenditori, a causa soprattutto dell’assenza di formazione relativa a questa tematica. Piano piano le cose si stanno normalizzando, ma ci sono ancora alcuni punti da chiarire. La cosa più importante (e che ormai in tanti hanno scoperto) è che se il commerciante rientra nelle categorie sottoposte all’obbligo di fatturazione elettronica, deve dotarsi di un sistema informatico adatto alla predisposizione e trasmissione. Uno dei problemi riscontrati dai commercianti nel caso della fatturazione attiva è quello di ritardi nell’acquisizione delle ricevute del corretto invio tramite SDI. Una problematica trasversale a tutte le categorie di commercianti, così come i tanti dubbi provocati dall’utilizzo del codice univoco o del codice fiscale che come viene segnalato dagli addetti ai lavori, può risultare arduo da reperire quando ci si trova di fronte un cliente. Nel caso più dubbio, quello del privato, per identificare il soggetto passivo che deve ricevere la fattura elettronica deve essere indicato il codice fiscale e la fattura può essere inoltrata tramite PEC, ma può presentarsi il caso che il privato non sia dotato di PEC. In tal caso la fattura sarà consegnata cartacea, a meno che non ci sia espresso rifiuto del consumatore, e comunque sarà automaticamente messa a disposizione nel suo spazio personale sul sito dell’Agenzia delle entrate. E se il codice fiscale è sbagliato e non può più essere rintracciato il consumatore?  Allora bisogna mettere in conservazione la fattura elettronica anche se scartata, procedendo poi a liquidare l’IVA e le imposte come se fosse stata regolarmente emessa. I problemi nella ricezione delle fatture di acquisto La categoria ha riscontrato anche problemi nella ricezione delle fatture di acquisto: tanti hanno chiesto se si può fare tramite codice univoco da fornire al soggetto da cui ci si rifornisce. Uno strumento di cui si può dotare è il QR Code all’Agenzia delle entrate, che può dare al fornitore tutti i dati necessari per ricevere correttamente la fattura. Il QR Code è una soluzione, ma si suggerisce di gestire le ricezioni delle fatture con il codice destinatario. Il QR Code è utile, ma va tenuto presente che attualmente il dato di riferimento del domicilio per i professionisti (persone fisiche) erroneamente riporta la residenza anagrafica e non il domicilio fiscale. L’Agenzia delle entrate ha già annunciato che sarà modificato per (probabilmente) valorizzare tutte e due le informazioni.