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  • Il nuovo e-commerce? È Glocal!
    Di Daniela Zepponi
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    Pubblicato il 18 Gennaio 2022
       Da Global a Glocal: sembra essere questo il futuro in tema di e-commerce per tante piccole realtà commerciali. Ancora una volta è stato il lockdown a dare la spinta decisiva al cambiamento: ma di cosa stiamo parlando? L’ecommerce è lo strumento digitale che permette ad un’attività di vendere in tutto il mondo senza appoggiarsi (o facendolo solo in parte) a grandi piattaforme come Amazon o E-Bay. Durante le fasi più acute della pandemia, quando tutti siamo rimasti confinanti in casa, c’è stata una corsa da parte delle aziende a cercare di tamponare le mancate vendite con la pubblicazione di e-commerce collegati ai propri siti. Ma, inaspettatamente, ad aver preso piede sono stati soprattutto gli eCommerce di Prossimità o “Proximity Commerce”, ovvero la digitalizzazione degli acquisti per le attività dei piccoli produttori locali, i cosiddetti negozi sotto casa del consumatore. Ci siamo così trovati ad apprezzare l’integrazione tra il commercio elettronico e i piccoli negozi. I clienti non vivono dall’altra parte del mondo, ma sono “a chilometro zero”. E ci sono nuove possibilità, offerte da un e-commerce glocal: in primis ci troviamo di fronte ad un’economia più sostenibile. L’acquisto che facciamo, non arriva dall’altra parte del mondo, con l’inquinamento che ne consegue, ma dall’altra parte della città, dove si può poi fisicamente passare a ritirare l’ordine. L’eCommerce prende una direzione più geolocalizzata che favorisce anche le realtà meno grandi, creando un business là dove sembrava inutile e dispendioso attuarlo in competizione con i realtà più importanti. Al tempo stesso il cliente può prendere decisioni di acquisto più consapevoli, dove il fattore umano è ancora importante. Anche le realtà più piccole possono cogliere tutto il lato positivo di avere una piattaforma e-commerce in cui il consumatore può avere anche una propria area riservata, dove poter magari dedicare una scontistica speciale e dove, magari in un futuro prossimo, si può pensare si poter ampliare il proprio business.  
  • Sicurezza informatica: quali prospettive per il 2022?
    Di Daniela Zepponi
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    Pubblicato il 05 Gennaio 2022
    La sicurezza informatica, ora che con lo smart working non è più appannaggio esclusivo di luoghi come l’azienda o l’ufficio, è diventata esigenza ineludibile per tutte le imprese che non vogliono rimanere vittime dei malintenzionati. Ma guardando al 2022, quali sono i principali rischi a cui si potrebbe essere esposti? Partiamo dal presupposto che anche il wifi di casa può diventare il punto debole della rete aziendale, il luogo da cui gli hacker possono introdursi per danneggiare l’impresa per la quale lavorate. Se guardiamo all’anno appena passato, notiamo come nei primi tre mesi del 2021 ci sono stati più attacchi ransomware di quanti ce ne sono stati in tutto il 2019. E questa tendenza continuerà a crescere anche nel 2022. Di cosa stiamo parlando? Il ransomware chiude i dati dietro un muro crittografico che potete sbloccare solo pagando un riscatto agli hacker. L’attacco avviene in genere attraverso il phishing via mail: il messaggio di posta inganna il dipendente che scarica il ransomware su un PC, che si trasmette e va a bloccare i dati di tutti. Esistono 4 livelli di estorsione: si chiede un riscatto per liberare i dati della vittima, si manaccia di rendere pubblici dati e violazione, si minaccia di colpire i clienti della vittima, infine di minaccia di compromettere il codice sorgente del software. Se è vero che ci si aspetta un aumento di attacchi ransomware e alla supply chain per le aziende, oltre che furti di dati per i privati, anche le risposte stanno diventando più sofisticate. mLa formazione resta  la prima arma di difesa: chi sa cos’è il pishing non ci casca e non mette in pericolo l’azienda. La seconda arma è il backup di routine (programmato una volta al giorno, oppure una a settimana, in base alle necessità) dei dati. Sistema 3 è costantemente in prima linea sul fronte della sicurezza informatica e questo sarà un tema che avremo modo di affrontare, qui sul blog e direttamente con voi, per tutto il 2022.
  • Confindustria Macerata: l'efficienza passa anche da un hardware di qualità
    Di Daniela Zepponi
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    Pubblicato il 29 Dicembre 2021
      La Pandemia ci ha costretti ad affrontare, nel corso di questi anni, una serie di sfide complesse: mediche, sociali e digitali. Ci si è trovati ad affrontare una disgregazione di quelle che erano le modalità lavorative ad esempio, che hanno smesso di essere legate ad un unico luogo e sono diventate invece collegate ad un “ufficio diffuso” dovuto allo smart working. Confindustria Macerata, la Confederazione generale dell’Industria Italiana della Provincia di Macerata e la principale organizzazione di rappresentanza delle imprese di manifattura e servizi italiane della provincia, si è trovata, per poter continuare ad offrire gli stessi servizi di prima, a gestire tutta una serie di problematiche ma nemmeno immaginate. La più complessa e urgente è stata senza dubbio dotare tutti i dipendenti di un hardware prestante e aggiornato che potessero utilizzare da casa loro. Il sistema hardware svolge un ruolo fondamentale all'interno di un'azienda, sia essa di piccole che di grandi dimensioni. La possibilità di archiviare dati in estrema sicurezza e di poter svolgere velocemente il lavoro rappresentano difatti uno dei punti principali sui quali ruotano le nostre giornate lavorative. Per questo motivo, assicurare alla propria Impresa un hardware di qualità e al passo con i tempi risulta essenziale anche per aumentare i livelli di produttività, date le alte performance che i pc sempre più all'avanguardia sono in grado di garantire. Sistema 3 ha quindi potuto fornire a noleggio una serie di macchine di ultima generazione interconnesse tra di loro e con la sede centrale di Macerata, permettendo ai collaboratori in smart working di continuare ad offrire tutti i servizi richiesti dagli associati e permettendo quindi a Confindustria Macerata di continuare a promuovere la centralità dell'impresa nel territorio. Le vecchie macchine sono state sostituite da nuove postazioni, sono state fornite docking station di ottima qualità (sono le stazione di espansione, cioè piattaforme hardware a cui si può collegare un computer portatile per convertirlo in un PC da scrivania) e questo ha permesso di non interrompere una preziosa catena di servizi e di guardare al futuro con maggior serenità.    
  • Centro del Riuso: il digitale a servizio del Territorio
    Di Daniela Zepponi
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    Pubblicato il 17 Dicembre 2021
      Quando lavoriamo a progetti che hanno come obbiettivo il miglioramento della condizione di chi abita nel territorio, ci rendiamo conto di come la rivoluzione digitale renda un servizio straordinario anche a chi pensa di avere assolutamente a che fare con essa. Un esempio concreto? Il software gestionale che abbiamo contribuito a realizzare per il Centro del Riuso di Fontescodella, a Macerata Anche nel capoluogo di Provincia, come in altre zone d’Italia, è stato realizzato un Centro del Riuso, ovvero un luogo dove gestire la filiera del riutilizzo di oggetti di cui i cittadini vogliono disfarsi ma che sono ancora in buono stato e possono avere una seconda vita a casa di qualcun altro. Questo promuove una cultura differente, legata al riutilizzo degli oggetti, al rispetto dell’ambiente e alla solidarietà. Infatti ci sono fasce sensibili della popolazione che in questo modo possono avere accesso a maggiori confort (ma anche ad oggetti indispensabili) senza dovere spendere per acquistarli. Giusto per citare qualche cifra: all’inizio del 2021 sono stati conferiti oltre 300 tonnellate di beni da parte dei cittadini, che quindi hanno preso via diversa dal finire in discarica, l’amministrazione comunale ha risparmiato 58 mila euro di evitato smaltimento e sono stati restituiti alla cittadinanza oltre 150 euro di beni. La gestione del Centro del Riuso, complessa e articolata,  è stata resa efficiente ed efficace grazie all’adozione di un software gestionale con tecnologia cloud, che Risorse Cooperativa ha sviluppato appositamente in collaborazione con noi. Esso permette agli addetti di tenere traccia di ogni entrata e uscita, rendendo il lavoro decisamente più agile. Lo stesso programma è stato adottato da altri Centri del Riuso comunali in tutta Italia. Un grande traguardo per il nostro spirito sostenibile: siamo orgogliosi di un progetto così ben riuscito.
  • Formiamo menti digitali
    Di Daniela Zepponi
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    Pubblicato il 10 Dicembre 2021
    L'aspetto formativo è alla base della digitalizzazione. Sono le persone stesse a creare i dati: bisogna aggiornare gli strumenti, ma anche creare una cultura aziendale da cui poi far fluire un processo di formazione e crescita professionale da cui nessuno può esimersi. La formazione è un altro dei focus su cui abbiamo posto la nostra attenzione nel progetto che vede protagonista la CBF Balducci Group: il nostro team è a disposizione del loro per trasferire a tutti i collaboratori elementi fondamentali di cultura digitale, prima di procedere all’adozione di nuovi software e nuovi hardware. Ma quali sono le abilità necessarie per restare al passo con i tempi e mettersi concretamente in gioco nella rivoluzione digitale aziendale? Dati e sicurezza: la loro cura deve essere il primo pensiero di ogni collaboratore. In ogni impresa è utile introdurre abilità trasversali relative al valore e alla sicurezza dei dati sensibili, attraverso l’uso degli strumenti digitali. La comunicazione: comunicare tra dipendenti e con l’esterno con gli strumenti più adeguati è fondamentale, per non lasciare che il flusso dei dati e delle informazioni venga perso tra un post-it e l’altro. L’autonomia: ogni collaboratore deve acquisire la capacità di rendersi autonomo rispetto alle esigenze di conoscenza e utilizzo di strumenti digitali che facilitano il lavoro e risolvono problemi. A queste skills, che sono trasversali e riguardano tutti i settori, si aggiungono quelle più tecniche relative al corretto uso degli strumenti digitali: una bella strada da percorrere, quella che viaggia verso la digitalizzazione Di CBF Balducci Group, fatta di cultura, lavoro e fiducia, in una collaborazione virtuosa e affascinante che coinvolge Sistema 3.
  • Il Mondo? È digitale
    Di Daniela Zepponi
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    Pubblicato il 03 Dicembre 2021
    La rivoluzione digitale cambia i processi e le interazioni e ci mette di fronte ad un mondo ricchissimo di opportunità che bisogna imparare a gestire. Il cambio culturale che noi stiamo operando e che vogliamo portare anche nelle Imprese che ci scelgono è alla base dell’evoluzione digitale: ne abbiamo già parlato quando abbiamo affrontato il tema della creatività. Definiamo una nuova forma di pensare e lavorare e identifichiamo gli strumenti per farlo al meglio. Questa cultura è fatta di voglia di cambiare, di curiosità continuamente per arrivare all’obbiettivo desiderato. Il digitale avvicina le persone, abbatte le barriere e consente di disegnare modelli di comunicazione e di business che prima non potevamo nemmeno immaginare, così come le prime automobili aiutavano a percorrere strade impercorribili. Stiamo lavorando per Immaginare, disegnare e sviluppare insieme ai nostri partner e clienti nuovi mondi digitali per offrire maggiori opportunità di lavoro, servizi e intrattenimento alle persone. La presenza di questa cultura e un orientamento forte nei confronti dei clienti sono la nostra base. Qualsiasi fase di progettazione della soluzione, di acquisto, di formazione e assistenza post vendita definisce in ogni istante la nostra cultura aziendale. Ogni giorno ci rendiamo conto di quanto sia importante collaborare con le persone giuste: professionalità e competenza sono doti importanti, ma la capacità di fare le domande giuste, di avere coraggio e sognare in grande, ecco queste sono le doti migliori. Insieme possiamo adattarci a questo mare di cambiamenti: anzi, insieme possiamo trasformare l’ansia delle onde in un bellissimo viaggio.